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giovedì 29 settembre 2011

La Cina sta affrontando il peggior incidente petrolifero della sua storia ma nessuno ne parla


di Luca Scialò


Sarà che i disastri ambientali che avvengono in Asia non interessano i media internazionali, visto come tacciono sugli effetti devastanti che in questi giorni uragani ed esondazioni stanno avendo su Giappone, Cina e paesi limitrofi. O ancora, visto come tacciono sugli oltre 700 incidenti  dannosi per l’ambiente avvenuti in Cina dal 1998 ad oggi. O forse sarà che nel Paese della Lunga Marcia vige ancora una dittatura anacronistica, che blocca o rallenta la fuoriuscita di notizie scomode al di fuori dei confini nazionali

domenica 25 settembre 2011

CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE DELL' IRAN AHMADINEJAD A NEW YORK: "Noi non possiamo credere all'America su niente.Non solo non amate dire e far sapere la verità, ma siete in guerra con essa ed eliminate ed uccidete chiunque si azzardi a dirla (la verità) ovunque, solo perché non è mai in linea coi vostri interessi "

foto da Wikipedia
Giornalista dell' Associated Press : Signor Presidente, vuole dire quel è la sua opinione sull'11 settembre ?
Ahmadinejad: l'11 settembre è stato un'evento drammatico. Sono morte circa 3 mila persone, ma non è finto qui. I popoli del mondo islamico e la nostra religione sono stati accusati di complicità. Ci sono state due guerre nelle quali sono state uccise oltre un milione di persone, mentre diversi milioni hanno perso le loro case ed ancora si trovano sotto l'occupazione militare. Quindi, è stato un'evento che va ben oltre al dramma degli americani per quei 3 mila che hanno perso la loro vita il giorno 11 settembre 2001, ed ancora non si sa quali siano stati i motivi e chi ci sia stato dietro a tutto questo. Non sembra che gli Stati uniti d'America abbiano la volontà che questo si sappia. Noi stiamo dicendo che ci avete coinvolto, che avete coinvolto la nostra regione , i nostri popoli e la nostra religione,ma che non dimostrate affatto la volontà che tutto ciò sia chiarito per noi, per voi e per il mondo.

giovedì 22 settembre 2011

La "crisi" non è la nostra:"E' il loro meccanismo di inflazione programmata dei prezzi per i beni di prima necessità ad essersi gonfiato fino ad esplodere".

Semplice e diretta questa  "traduzione"  per i più,su cosa stia realmente accadendo  alla nostra economia, sia essa vista nazionalmente che globalmente.  Dal Blog di Claudio Messora,pubblichiamo una storia che riassume i "perchè" ed i "percome" di un sistema (il nostro) basato sul debito che spreme i molti per far beneficiare i soliti pochi. Raccontando loro che è la crisi la causa dei nostri mali.  Buona visione!
Marco



Dalle televisioni di Silvio al clippino di Vasco: la storia è già qua.



1994: Silvio Berlusconi "scende in campo" registrando una videocassetta a casa sua. Non è una cosa molto home-made: luci alla Beautiful, trucco e parrucco, foto e libri sullo sfondo, ma che fanno da sottotesto. Anche perché il testo...
Va beh... poi mettici che le porta alle sue 3 (3!) televisioni, spende miliardi di lire in campagna elettorale e in due mesi diventa Presidente del Consiglio.
2011: scoppia la mania dei "Clippini", in seguito ad alcuni video del Blasco nazionale che fanno molto discutere. Si parla di sicurezza stradale, alcool, droghe, libertà. Si usa dell' ironia, spesso fraintesa da chi non ne ha. Valanghe di commenti e servizi sui media. Caccia alle streghe eccetera eccetera. Coca-cosa? Coda-Cons!
A ruota, altri personaggi famosi, come Fiorello e Checco Zalone, postano i loro clippini.
La parola "Clippino" diventa un neologismo di uso comune.

martedì 20 settembre 2011

Perchè Non Riusciamo a Vedere la Realtà

Riporto questo articolo di ANTICORPI.info, tratto dal canale You Tube di murrumiao, pubblicato il 27 agosto 2010, con la "presunzione" di passare queste informazioni che ognuno di noi dovrebbe avere.
 Una volta informato, non puoi più tornare "indietro". 
 Buona lettura e...  keep informed!    
                                                   


immagine da   4.bp.blogspot.com

Perchè molte persone, tra cui blogger intelligenti e apparentemente dotati di buon senso, rifiutano con "sacro furore" di prendere in considerazione le teorie complottistiche? Perchè, anche di fronte alla evidenza di determinati fatti, esercitano tanta opposizione senza essersi informati seriamente?
La risposta forse può evincersi in un saggio di Roberto Quaglia che ha riscosso un notevole successo nel web, qualche anno fa, intotolato "Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull'11 Settembre, ma che non avete mai osato chiederVi."
Ciò che l'autore afferma relativamente all'11 Settembre può essere considerato valido anche a proposito di altri argomenti come i chip RFID, il nuovo ordine mondiale, ecc.
Un estratto dal saggio di R. Quaglia:

"Come sostiene anche Gore Vidal nel suo saggio The Enemy Within, pubblicato in Italia nel libro Le Menzogne dell'Impero, più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta ... soprattutto se l'opzione di non crederci è sufficientemente dolorosa. In cui,ò non vi è nulla di magico. La nostra psiche è strutturata in modo tale da credere ciò che ad essa convenga credere. Le verità dolorose vengono di norma negate dalla mente. Rispetto ad accogliere una verità troppo dolorosa, non è infrequente che una mente preferisca addirittura rifugiarsi nella follia - è così che chiamiamo la negazione della realtà rispetto ad ogni evidenza.

 

Il popolo statunitense è rimasto profondamente traumatizzato dagli eventi dell'11 Settembre 2001. Il solo fatto di considerare l'idea che ad organizzare un avvenimento così atroce possa essere stato lo stesso Presidente degli USA, daccordo con il direttore della CIA ed il capo del Pentagono, è impensabilmente doloroso per l'americano medio."
E questo, chi ha messo su la faccenda, lo sa benissimo. Non importa quanto la verità circoli; sino a quando essa non verrà mostrata in televisione, la maggioranza degli americani non la prenderà neanche in considerazione.
E' come se il fruttivendolo vi dicesse che vostra madre ha tramato di ammazzarvi e pretendesse di fornirvene tutte le prove; non lo prendereste neanche in considerazione, soprattutto perchè la eventualità che possa avere ragione sarebbe troppo dolorosa per voi. Se invece lo annunciasse la televisione ...
Questo discorso non vale solo per il popolo americano, ma per tutti noi. La nostra mente si protegge di fronte a interpretazioni della realtà che non è preparata ad affrontare, conservando una visione familiare e rassicurante delle cose.
La mente giunge alle conclusioni alle quali ha convenienza a giungere. In gergo psicologico si chiama bias di conferma, ed è un fenomeno al quale tutti noi siamo per natura soggetti.

La nostra mente prende atto dei dati in modo selettivo, sopravvalutando le informazioni che confermano le nostre credenze, e ignorando o sottovalutando quelle che contraddicono le nostre convinzioni.

Siamo tutti soggetti a questo fenomeno, sebbene alcuni (anzi, parecchi) di noi lo sono in misura maggiore e possono giungere - occasionalmente o sistematicamente - a negare addirittura l'evidenza.
Per questo motivo i cospiratori dell'11 Settembre hanno assai poco da temere dall'emersione della (presunta) verità. Il grosso della popolazione ha in testa una storia ben precisa, condivisa da tutti, cioè il film America Under Attack.
La maggioranza della gente non abbandonerà mai questa - tutto sommato - comoda convinzione, a meno che non riceva l'input da un soggetto al quale riconosce una indiscutibile autorevolezza (la televisione, un genitore, un individuo in cui abbia fede).

Quando ciò avvenisse, assisteremmo ad un altro tipo di bias cognitivo, a modo suo ancora più affascinante: lo hindsight bias, ossia la tendenza delle persone a credere - erroneamente - di avere sempre conosciuto la verità circa un evento, una volta che la verità è ormai nota.
Il giorno ipotetico in cui la CNN ed i vari telegiornali benedicessero con la loro "autorevolezza" una versione alternativa della storia dell'11 Settembre, tutti gli individui sino a quel momento ancorati alla precedente versione dei fatti compirebbero istantaneamente il magico salto di paradigma, iniziando immediatamente a ristrutturare i propri ricordi per adattarli alla nuova realtà. Comincerebbero a "ricordare" di avere avuto dei sospetti fin da subito, e ben presto inizierebbero a borbottare espressioni come: "Ve lo avevo detto io!"
L'hindsight bias modifica i nostri ricordi per adattarli alle contingenze cognitive del presente. E' un fenomeno comune che a piccole dosi accade a tutti noi ogni giorno; a grandi dosi lo si osserva in politica ogni volta che una opinione (o una ideologia) muti in un'altra: tutti (o quasi) coloro che credevano a quella opinione (o quella ideologia), magicamente non solo mutano la propria opinione, ma anche il ricordo relativo alla opinione (o ideologia) mutata.

Articolo originale pubblicato su: ANTICORPI.info
 

lunedì 19 settembre 2011

Quanto ci costa la Casta? Ecco le spese quotidiane della Camera dei Deputati

Un'infografica video in esclusiva per fanpage.it riassume tutte le spese quotidiane di Montecitorio: quasi tre milioni di euro ogni 24 ore per pagare lo stipendio di deputati, dipendenti e rimborsi spese.
I costi della casta

La Camera dei deputati costa quasi tre milioni al giorno - 2.974.984,77€ - pagati in tasse dagli italiani. È questo l’incredibile dato estrapolato dai documenti pubblici del Progetto di Bilancio 2011 che lo staff di Combocutfilm in collaborazione con fanpage.it ha trasformato in infografica video. Nel filmato è possibile seguire, nell’arco di un minuto, la riproduzione della spesa quotidiana di Montecitorio: una barra temporale scandisce le 24 ore, sotto di essa è possibile vedere le diverse voci dei costi crescere esponenzialmente. Secondo dopo secondo, inesorabilmente. Così è possibile scoprire che, al calare della notte, per lo stipendio (indennità) dei deputati è stata sborsata la cifra di 259 mila euro, per il personale oltre 585 mila euro e come rimborso spese altri 199 mila euro.

domenica 18 settembre 2011

INPS, è ufficiale: I lavoratori precari non avranno la pensione. I media omertosi, altrimenti si rischia la rivolta.


I lavoratori precari o parasubordinati che dir si voglia, non percepiranno la pensione.   Lo spiega ma non lo svela, il presidente dell'INPS  Antonio Mastrapasqua al Corriere della Sera. 
I lavoratori precari, pagano i contributi solamente per consentire all' "Istituto di Previdenza" di sborsare la pensione a chi l'ha già maturata ed a chi la maturerà.  Anche se questo lavoratore precario riuscisse a pagare,durante la sua carriera lavorativa, tutti gli anni di contributi senza perderne alcuno, non arriverebbe mai neppure alla minima.

Quel che a parer mio si aggiunge al peggio e fà ancor più schifo, è il totale silenzio dell'INPS con il solito omertoso "lavoro" dei media e della politica tutta.  Sperando che questi "parasubordinatamente" lavoratori precari  lo scoprano il più tardi possibile e facciano meno casino possibile.



Se undici vite non valgono niente..


Le cronache del Paese teneramente ribattezzato di merda dal proprio premier puzzano assai. Puzzano sempre più, in modi che nemmeno s’immaginavano. Mentre l’Italia affronta una crisi economica spaventosa, i nostri governanti (e pure l’opposizione) si occupano di una exit strategy per Berlusconi: monarchie e dittature si sono conservate così da che mondo è mondo. Lo dicano chiaramente tutti, da destra e da sinistra: per salvare un uomo, si lascia agonizzare un popolo intero.

UNA DISCARICA SUL CARSO PER I RIGASSIFICATORI NEL GOLFO DI TRIESTE?

L’EX CAVA FACCANONI POTREBBE DIVENTARE LA DISCARICA PER LO SMALTIMENTO DEI MATERIALI DI SCAVO DEI TERMINAL GAS. E NON SOLO.Trieste ha pagato un prezzo pesantissimo a un sistema di smaltimento illecito dei rifiuti che per decenni ha potuto, al di fuori di ogni controllo, utilizzare ogni parte della più piccola provincia italiana per disperdervi ogni tipo di veleni. Dalle discariche sottomarine, a quelle sull’altopiano carsico, passando per le coste interrate a furia di scarichi di fanghi industriali  super tossici,

Ribellarsi E`Giusto!

[dal libro di Massimo Ottolenghi, classe 1915]


Fatelo adesso, subito, prima che sia troppo tardi, con un urlo alto, fragoroso. Un urlo che faccia sobbalzare chi è al potere, che ridesti la società civile e la classe dirigente, complice del degrado, che sovrasti gli sproloqui e le risse parlamentari di ogni giorno. Un urlo che scrolli i pavidi, che scuota gli indifferenti, che sorprenda gli ignavi, i dormienti, gli abbioccati di consumismo. Un urlo forte, vibrante, che infranga le pareti di silenzi imposti e menzogne, che spezzi il sogno e l’indifferenza di una società ipnotizzata da un'informazione monopolizzata, salvo rare eccezioni".

"Un urlo che faccia tremare i servi sciocchi, gli ipocriti, i disonesti, i saltafossi, i profittatori voltagabbana annidati nei luoghi di comando, che giunga a tutti i giovani, gli «angeli dei tetti», che restituisca loro speranza per il futuro. Un urlo che ripeta le parole di chi non ha più voce, dei nostri caduti per la libertà, di chi credeva nella democrazia".

Un paese in mano ai faccendieri, mamma mia che senso di vuoto...


sabato 17 settembre 2011

riflessione di un italiano a Vienna


 "Ieri sera torno a casa dopo una lunga giornata di lavoro e trovo mia moglie che segue su RAI1 il film su Giovanni Falcone. Mia suocera che capisce quasi una cippa di italiano mi chiede chi era Falcone... Le spiego in breve e a grandi linee, alla fine del film ci sta quel pezzo in originale dai funerali dove parla in chiesa la moglie distrutta dal dolore di uno degli agenti di scorta morti insieme a Falcone nell'attentato... Mi giro e vedo moglie e suocera commosse, anzi, in lacrime... Mi chiedono: "Ma che fine hanno fatto poi i colpevoli...?" Rispondo: Gli esecutori stanno in galera a vita...

La differenza tra il politico ed il cittadino

Un giorno un fioraio va da un barbiere per un taglio di capelli. Dopo il taglio, chiede il conto, e il barbiere risponde: 'Non posso accettare soldi da voi, sto facendo il servizio gratuito per la comunità di questa settimana. Il fiorista è molto contento, saluta calorosamente e lascia il negozio. La mattina dopo, quando il barbiere va ad aprire il suo negozio, trova un cartello con sopra “grazie” e una dozzina di rose davanti alla saracinesca. Più tardi, un poliziotto passa dal barbiere, anche lui per un taglio di capelli, e quando cerca di pagare il conto, il barbiere di nuovo risponde: Non posso accettare soldi da voi, sto facendo il servizio per la mia comunità di questa settimana'. Il poliziotto, felice, lascia il negozio. La mattina dopo, il barbiere trova