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sabato 31 dicembre 2016

UBUNTU



Ubuntu, ovvero benevolenza verso il diverso.

C’è chi dice che il razzismo è insito in ogni essere umano, coloro che lo dicono probabilmente fanno parte di questa tipologia.
Molto probabilmente in ambienti estranei alla tenaglia coercitiva degli Stati, di qualsiasi colore o religione, gli individui mostrerebbero ben altri sentimenti nei confronti del viaggiatore, dello sconosciuto, dell’affamato. Questo avviene in quei posti dove non arrivano leggi o polizie. 

Generalmente i "dipendenti" di uno Stato utilizzano strategie per indurre falsi bisogni, false paure nelle persone, affinchè rimangano al guinzaglio per così essere meglio manovrate. 
L’imperativo dei "capetti" di qualsiasi partito o movimento è quello di mascherare la verità, stravolgere le motivazioni e creare un odio verso il diverso in maniera tale che l’individuo perda di vista le miserie che quotidianamente lo obbligano a sopravvivere, miserie create dagli stessi "capetti". Siamo manipolati e plasmati in tutto per arrivare sereni a diventare piccoli numeri che sono utili solo a correre, correre, produrre, consumare, crepare.

giovedì 29 dicembre 2016

Uniti per la causa e divisi con se' stessi



Quante volte, nel campo dell'attivismo, ho sentito dire cose del tipo "restiamo uniti", "pensiamo alla causa comune", "non facciamo il gioco del sistema con il classico divide et impera" ecc..    


Sembrerebbe una cosa logica, il famoso "gioco di squadra"; ma cosa succede quando al "capitano"  non puoi neanche esporre una tua idea, una tua preoccupazione, insomma, come dovremmo reagire davanti a colui che da anni si spende per divulgare l'informazione nel campo della geoingegneria, informazione  sempre piu' spesso discutibile in quanto soggettiva, e poi di fronte  ad una critica, un'idea differente, davanti a una persona che non "sbava" e non ripete  a pappagallo il pensiero unico del "leader", non e' neanche in grado di sostenere una semplice discussione, un chiarimento, secondo me piu' che dovuto, e come risposta toglie l'interlocutore dalla sua lista contatti di Google+ al tipico "grido" di "falso attivista!", tanto in voga dalle parti della tribu' dei "ribelli belli in modo assurdo"?

giovedì 22 dicembre 2016

Il dominio e la sua legittimazione.



Non esiste una società senza diritto perché non esiste una società che non sia legittimata o che non tenda ad auto legittimare il dominio. Il diritto è lo spirito della società. se la società ha una volontà, questa è appunto il diritto: La società esiste solo grazie al diritto.
Ma siccome esiste solo per il fatto che esercita un dominio sui singoli, il diritto non è che la volontà del dominatore. Anche la società politicamente più dispotica è sempre alla ricerca del diritto. Tutti i tipi di governo partono dal principio che tutto il diritto e tutto il potere appartengono al popolo preso nella sua collettività. Nessuno di essi, infatti, tralascia di richiamarsi alla collettività e il despota agisce e comanda “in nome del popolo” esattamente come il presidente o qualsiasi aristocrazia. 

Il diritto è una dimensione ineliminabile di ogni società umana, che si ritrova fondata su quel particolare rapporto di forza riassunto nella pre-potenza, cioè in un momento che esiste prima del costituirsi collettivo della società e in un ambito che sta fuori una volta che questa si è costituita.

domenica 11 dicembre 2016

Il Portalettere



Vi riporto qui di seguito un pensiero del mio caro amico Marco, un post nel quale, secondo me, molti di voi si riconosceranno, alcuni nei panni del "portalettere", qualcun altro nei panni di chi lo caccia, altri ancora nei panni di chi lo caccia ma vorrebbe dare una sbirciatina alla "lettera", forse per provare a capire di che si tratta, e cosi' via...



"Il Portalettere"

Sono un portalettere! Sì, ecco cosa sono un cosciente portalettere. Parafrasando ti dico quello che faccio sia nella vita reale che in quella digitale:
Vado da amici che sono comodamente affossati nelle loro poltrone mentre guardano la TV, mangiando il loro snack chimico preferito, sorseggiando la loro bevanda tossica e facendo qualche tirata di sigaretta!

Una volta entravo urlando: “Alzati! Vieni giù a vedere quello che c’è dietro casa tua… non puoi vederlo dall’unica finestra del tuo appartamento!”. 
Una fragorosa risata e un calcio nel sedere….. stavo disturbando! Non tutti sono pronti ad uscire!
Poi ho capito che dovevo fare piano, con calma e facevo quello che mi era possibile!
Mi avvicinavo, allungavo le braccia per aiutarli a risalire dalla poltrona, molti ridevano e mi cacciavano, stavo disturbando!

lunedì 5 dicembre 2016

NON PER SCADERE NEL COMPLOTTISMO (video)


Una breve selezione di insospettabili teorici del complotto



Questo video è una raccolta molto parziale e generale di dichiarazioni fatte da importanti esponenti ufficiali ed autorevoli della politica, dell’economia, del giornalismo, della medicina, ecc. Queste stesse dichiarazioni fatte da perfetti sconosciuti sarebbero facilmente etichettate come becero “complottismo”, ed è proprio questo concetto che dovrebbe avviare la riflessione alla base del video.
Tra le fonti utilizzate ci sono documentari come Zeitgeist, Zero Privacy, XIII Emendamento, Anatomia di un Grande Inganno; spezzoni di telegiornali, trasmissioni di approfondimento, dichiarazioni politiche ufficiali.
Tra queste abbiamo inserito interventi palesemente gravi come una blasonata giornalista che mette in dubbio la veridicità delle informazioni sulla guerra in Iraq, o un importante epidemiologo che insinua particolari priorità dell’industria farmaceutica; e altri interventi apparentemente meno importanti come una lunga (ma poteva essere molto più lunga) carrellata personaggi molto influenti che parlano di Nuovo Ordine Mondiale come soluzione agli imminenti problemi della globalizzazione; la reale gravità di questi interventi consiste nella convergente connotazione concettuale e nominale, attraverso i decenni e in diverse parti del mondo, di un progetto inequivocabilmente esistente e largamente condiviso dai più importanti governi e istituzioni, ma mai veramente spiegato e che quindi dovrebbe preoccupare tutti noi. 

Un accentramento così estremo del potere rappresenta indubbiamente una pericolosa e sempre più abissale distanza da questo e tutti noi. Forse il vero motivo per cui non è mai stato spiegato chiaramente?
Tornando alla riflessione portante del video la domanda dovrebbe essere: Cos’è veramente il “complottismo”?
"Complottista" è una parola vuota che non vuol dire assolutamente niente di per sé ma che viene usata come comodo contenitore, o meglio gabbia, per ogni teoria più o meno provata che diverga da quelle ufficiali governative.
"Complottista" è quindi sinonimo di "folle paranoico che crede ai complotti", a tutti senza distinzione, eppure vi svelerò un segreto: il complottista come tale nemmeno esiste; uno può infatti credere ai segreti dell'Area 51 ma non alle scie chimiche, al complotto dell'11 Settembre ma non ai rettiliani, a Kennedy ma non a Paul McCartney morto e così via. Perché ogni argomento è a sé e andrebbe analizzato indipendentemente e senza preconcetto alcuno, questo è il fatto.
Ma fa più comodo inserire ogni contro-teoria nel calderone complottista unico così da isolare i pensatori e ricercatori indipendenti con più facilità, marchiandoli con quell'aggettivo che è quanto di più antiscientifico e antistorico possa esistere e che tanto materiale può offrire agli umoristi senza fantasia del web.

La parola è ormai da anni diventata di uso comune ma chi la pronuncia senza consapevolezza probabilmente non si rende conto della natura liberticida ed oscurantista che essa reca in sé, affermando in sostanza che qualunque cosa dica il governo è vera, qualunque cosa lo contraddica è falsa. È un regime totalitario subdolo che fa sentire i suoi sottoposti intelligenti e li arma di facile ironia invece che di fucili ma il compito è sempre lo stesso: ridicolizzare e annientare il dissenso.
In effetti ormai il complotto dei potenti è, come qualche studioso serio ha fatto notare, un vero tabù storiografico, ed è un concetto talmente inconcepibile che manca la parola stessa che identifichi gli artefici! Mentre ce ne sono svariate per identificare coloro i quali riescano a riconoscerlo. Quella della cospirazione dovrebbe essere una normale ipotesi investigativa, invece è oggi ridotta a barzelletta già in partenza, che è un po' come dire: "i potenti sono buoni, il contrario è inammissibile". Oppure si arriva ad obiettare che un complotto dei potenti sarebbe perfetto e il fatto che tu sia riuscito, secondo te, a scoprirlo dimostra che non c'è nessun complotto. I fatti non contano più, c'è solo una precisa volontà di delegittimazione attraverso dei trucchi sofistici sintomatici di cattiva fede e che poi sono quelli sistematicamente usati dai più infami debunker e nemici del vero.

"chi controlla il linguaggio controlla il pensiero":
- golpista = colui che attua il golpe
- cestista = colui che gioca a pallacanestro
- shampista = colui che pratica lo shampoo
- piastrellista = colui che mette le piastrelle
- trapezista = colui che si esibisce al trapezio
- corista = colui che esegue un coro
- analista = colui che esegue analisi
- barista = colui che lavora al bar
- complottista = colui che CREDE esistano i complotti

E sebbene l'italiano non sia certo una lingua povera di vocaboli e di sinonimi, da noi questa trappola semantica ha funzionato meglio perché in inglese, per indicare colui che si occupa di complotti, esiste "conspiracy theorist", la definizione coniata dalla CIA negli anni '60; mentre per indicare "colui che attua il complotto/cospirazione" esiste ovviamente "conspirator", due parole tuttora ben distinte. Da noi invece "complottista" è diventata la formula che teoricamente dovrebbe contenere due significati opposti ("colui che attua complotti" e "colui che crede esistano complotti") e palesemente contraddittori fra loro, ma che nella pratica ne ha assunto solo uno, quello ormai unanimamente condiviso di "pazzo paranoico".
Di fatto la lingua italiana, e quindi il pensiero italiano, non concepisce l'ipotesi che dei potenti possano ordire complotti, essendo la parola "complotto" sinonimo di fantasia paranoica, e ciò genera il famoso tabù storiografico.
Ecco che in quest'ottica la storpiatura dispregiativa "complottaro" sarebbe necessaria, il problema è che nel linguaggio comune "complottista" è già prettamente dispregiativo, a differenza ad esempio di "animalista" che è di per sé neutro.
Pur volendo ammettere il termine "complottista" inteso genericamente come "colui che va oltre le teorie ufficiali ed i mass media", ci sono fondamentalmente due modi di essere "complottista":

Uno è basato sull'analisi logica dei fatti e delle prove a propria disposizione che punta, in buona fede, all'emergere della verità che porta quindi ad un miglioramento delle condizioni di vita in generale; l’altro è sostanzialmente una sorta di “parodia” del primo, che pare cimentarsi nel gioco del “chi la spara più grossa”. In questo secondo approccio, non si ricerca più una qualche verità (forse lo si crede) ma ci si trova spesso solo in un tentativo di accrescimento del proprio ego, molto spesso portando alla luce teorie anti-sistema però senza avere alcuna prova o indizio valido, con l’unico scopo di ottenere consenso e seguito in un circuito a catena di persone che si compiacciono a vicenda senza verificare le informazioni. Ovviamente la facile derisione di quest’ultimo approccio è lo strumento principale per chi ha interesse a coprire fatti realmente accaduti o semplicemente per chi non li vuole vedere, facendo credere che questi modi approssimativi di informarsi, informare e divulgare siano gli unici usati.







Siate consapevoli. Deviate!

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sabato 3 dicembre 2016

Malati di Liberta'



La liberazione annienta il potere, le autorizzazioni, la proprietà.
Fino a quando non si capirà che il consenso, da qualunque strada arrivi, per definizione lo si accaparra imbrogliando il prossimo e lo si utilizza insultandolo, non ci sarà mai liberazione ma una sorta di teatrino finto che mette in scena sempre lo stesso spettacolo, file interminabili di individui che trascinano catene insopportabili. La liberazione non arriverà a piccoli saltelli come un fiumiciattolo di pianura ma impetuoso come una piena di novembre. L’onda d’urto strapperà gli anelli inchiodati alle pareti e trascinerà tutta la sporcizia della società. Nessuna gabbia reggerà il colpo e finalmente si apriranno tutte le celle dei condannati a morte, giustiziati per zuccherare il palato, per le proprie idee, per una libertà totale. 

Alcuni mi dicono che sono un sognatore, un innocuo utopista irrazionale, una persona che non vive nel reale, una macchietta che non conosce i problemi di tutti i giorni, un fortunello che abita lontano dalla lotta insomma un privilegiato. La visione antropocentrica ha la convinzione per statuto di secoli che l’uomo è al centro di tutto. La liberazione scardinerà anche queste tavole inchiodate nel cervello da troppe genuflessioni.