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lunedì 18 giugno 2012

The Guardian: Geoingegneria e Guerra

dal sito The Guardian

Immagine di Marco Fakin

 di  Matt Andersson
[Former executive adviser, aerospace & defence, Booz Allen Hamilton, Chicago]



Pochi nel settore civile comprendono appieno che la Geoingegneria è principalmente una scienza militare e non ha alcuna attinenza con le tecniche volte al raffreddamento del pianeta e destinate a ridurre le emissioni di biossido di carbonio. Anche se può apparire fantasioso, il tempo è ormai militarizzato. Almeno quattro paesi - Stati Uniti, Russia, Cina ed Israele - possiedono la tecnologia e l'organizzazione logistica per modificare periodicamente eventi atmosferici e geologici e per attuare varie operazioni militari, legate ad obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, la gestione dell’energia e delle risorse agricole.


In effetti, la guerra ora include la capacità tecnologica di indurre, migliorare o indirizzare gli eventi ciclonici, i terremoti e le inondazioni nonché altri progetti, compreso l'uso di agenti polimerizzati, agenti biologici e particelle radioattive trasportate dai sistemi meteorologici globali (le correnti a getto ed i venti, n.d.t.). Vari temi nel dibattito pubblico, tra cui il riscaldamento globale, sono purtroppo stati inclusi nei più rilevanti obiettivi strategici e commerciali: sono scopi che non hanno correlazione alcuna con grandi questioni pubbliche in campo ambientale. Questi obiettivi annoverano il progressivo riscaldamento delle regioni polari per facilitare, una volta sciolto il pack, la navigazione e l'estrazione di petrolio e gas naturale.

dal "The Guardian" - Giovedì 9 Febbraio 2012 -"At war over geoengineering"

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