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giovedì 18 maggio 2017

Buonismo vs Razzismo




Ma voi, risvegliati conoscitori della verita', chiassosi nazionalisti ripetitori esperti di luoghi comuni in cerca di soluzioni dalla politica delle istituzioni, come la considerate la condivisione compulsiva quotidiana di qualsiasi cazzata che punti il dito sul migrante e sull'immigrazione in genere?  
Secondo me, la cosa tragicomica e' che persone che ragionano per concetti nazifascisti, intolleranti verso la diversita' in genere, dicono a me di essere manipolato e non riescono proprio ad accettare il fatto di essere razzisti.

Prima di guardare il filmato in coda al post, vi invito alla visione di quest'altro   (https://youtu.be/ttcexzSN0-g ), e vi propongo la lettura della sezione FAQ qui di seguito (creata dagli amici del Deviance Project) al fine di godere di una migliore esperienza informativa.



FAQ migranti


– “Ci rubano il lavoro”:

In realtà incrociando i dati tra i lavori svolti dai migranti e dagli autoctoni si colgono spesso dinamiche di complementarietà e non di sostituzione, caso valido anche in Italia come recentemente sottolineato dall’INPS che analizza questi numeri. I tassi di occupazione stessi indicano come, pur trovando lavoro, i migranti fanno più fatica degli italiani. Secondo un recente rapporto OCSE infatti il tasso di occupazione dei lavoratori stranieri è di 2,5% inferiore a quello, già basso, italiano, numero che scende al 10% in meno nella fascia tra i 15 e i 29 anni.

– “Gli danno 35 euro al giorno”:
Questi fondi vengono assegnati a chi ospita i migranti, non ai migranti ai quali viene assegnata solo una diaria di circa 2 euro.

– “Ne stanno morendo sempre di più in mare quindi dovremmo smetterla di salvarli, per il loro bene”:
Il maggior numero di vittime da solo non basta ad arrivare a un ragionamento simile, altrimenti allo stesso modo si potrebbe mostrare il numero di sbarchi sempre maggiore e sostenere che invece ne stiamo salvando sempre di più, quindi la cosa sta funzionando.

– “Non scappano da nessuna guerra”:
Attualmente in Africa la guerra coinvolge 29 Stati e si contano 229 tra milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti coinvolti.
Comunque non tutti i migranti scappano dalla guerra, ovviamente, ma se qualcuno decide di lasciare il proprio paese, attraversare deserti, rischiare di essere presi dalle milizie sulle coste africane ed essere rinchiusi senza garanzie legali, attraversare il mare dove, si sa, si muore in parecchi e alla mercé di trafficanti di uomini che uccidono per uno starnuto… forse ha un buon motivo.

– “Stanno negli Hotel a 5 stelle”:
Alcune volte i rifugiati sono ospitati in alberghi e pensioni, ma si tratta di situazioni eccezionali e non certo lussuose. Questo avviene solo quando i posti Sprar non sono sufficienti ed entra in gioco il sistema di accoglienza straordinaria (Cas). L’accoglienza di lusso è una bufala. L’accoglienza in modeste pensioni è l’eccezione. Fare passare l’accoglienza di lusso per la norma è pura propaganda.

– “Cellulare e wifi, che pretese”:
Per i migranti il cellulare non è un capriccio che usano per mandare messaggi Whatsapp alla mamma e dire di buttare la pasta. Per chi fugge e si trova costretto a intraprendere un lungo e pericoloso viaggio, i cellulari sono beni di prima necessità: il mezzo più economico per stare in contatto con i propri familiari, nonché per orientarsi grazie alla geolocalizzazione.

– “C’è una forte speculazione sulle migrazioni”:
Ci sono cosche mafiose che guadagnano sugli ospedali e sui malati, c’è chi specula sull’edilizia, sulle adozioni, sui canili, sulle ricostruzioni dopo terremoti. Su tutte le disgrazie c’è sempre una speculazione. Quindi? Fermiamo tutto quello su cui si può speculare? Smettiamo di curare la gente, di dare in adozione gli orfani, di ridare una casa a chi l’ha persa…?
Il problema è e rimane la speculazione. Se si ritiene di non dover salvare persone in mare perché c’è qualcuno che specula non si sta cercando di fermare una speculazione, si sta solo esercitando una grande ipocrisia: si può combattere la speculazione e nel frattempo continuare a salvare persone.

– “Le ONG li vanno a prendere”:
Dire che senza le ONG i migranti non partirebbero significa ignorare sia la storia delle migrazioni che arrivare a pensare che qualcuno possa rischiare la vita in mare solo perché c’è una nave che passa e che forse lo salva.

– “Le ONG sono colluse con gli scafisti”:
Se esiste questa collusione le migrazioni non spariscono così come non spariscono le tragedie che spingono le persone a partire.

– “Ci portano le malattie”:
Medici Senza Frontiere risponde che i migranti non rappresentano un rischio per la salute pubblica. Nel corso di dieci anni di attività medica in Italia, non c’è stato, infatti, nessun caso di emergenza sanitaria legata alla presenza di migranti sul territorio.

– “Li fanno sbarcare tutti da noi”:
Secondo la legge i migranti salvati in mare vanno portati nel porto sicuro più vicino. Per sicuro si intende anche dal punto di vista della garanzia dei diritti.
Se la maggior parte vengono recuperati tra la Sicilia e la Libia/Tunisia questi sarebbero i porti più vicini, oltre a Malta.
La Libia è un paese nel caos e gli stessi migranti subiscono ogni genere di violenza passando di lì.
La Tunisia non ha nemmeno una legge sul diritto di asilo.
A Malta, al di là della scarsa superficie, mezzi e strutture, i centri di accoglienza sono praticamente delle carceri. Si può aspettare anche 10 anni dentro se non si hanno documenti, a prescindere che tu sia un minore. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/27/malta-sullalcatraz-del-mediterraneo-vivono-5mila-migranti-ma-qui-nessuno-vuole-approdare/1624309/
Il porto vicino più sicuro è l’Italia.

– “Li portiamo tutti in Italia”:
Nel 2015, degli oltre 65 milioni di persone costrette alla fuga, l’86 per cento è rimasto nelle aree più povere del mondo, mentre solo il 6 per cento è arrivato nel Vecchio Continente. In Italia si trovano 118.000 rifugiati (ovvero 1,9 ogni 1000 italiani) e 60.000 richiedenti asilo: questo significa che il nostro Paese è agli ultimi posti in Europa per incidenza dei rifugiati sulla popolazione totale.

– “Non sarebbe più facile aiutarli a casa loro?”:
Tecnicamente sarebbe più corretto dire “smettere di fare casino a casa loro”, comunque no, non è più semplice, ma sì, sarebbe l’ideale. Molti dei problemi che spingono le persone a migrare sono legati a situazioni socio-politiche o economiche derivanti da ingerenze degli stati del “primo mondo”.
Sarebbe l’ideale riuscire a risolvere i problemi di partenza nei loro paesi perché è tragico che uno sia costretto a partire e passare quello che passano i migranti. Questo si può ottenere facendo una critica forte all’operato dei paesi del primo mondo sia a livello politico che economico, iniziando a fare forti pressioni in merito, cambiando il nostro stile di vita, creando consapevolezza… e allo stesso tempo, finché le cose non vengono risolte, possiamo occuparci di chi parte.

– “Creano degrado”:
Questo dipende dal modo in cui i migranti vengono accolti. Fanno clamore le notizie di mancata integrazione, bighellonaggio e criminalità, spesso esagerate dai media o addirittura inventate di sana pianta. In realtà in molti casi i profughi hanno contribuito a valorizzare il territorio (come nei casi dell’Orto botanico di Bergamo) e le sue produzioni caratteristiche, organizzando insieme alle cooperative locali start-up agricole come quelle di Asti e Rieti. In altri casi, per sdebitarsi dell’accoglienza i rifugiati hanno tenuto corsi di lingua gratuiti per gli italiani.
Se queste realtà sono possibili, se semplicemente guardando alla storia alcune migrazioni si sono risolte con una perfetta integrazione, è evidente che il legame migrazione-degrado non esiste e dipende esclusivamente dalla gestione delle stesse.

– “Creano delinquenza”:
La percentuale di stranieri nelle carceri è maggiore della percentuale di stranieri fuori dalle carceri. Questo dovrebbe dimostrare che gli stranieri delinquono più degli Italiani.
Da solo questo dato non significa nulla: sarebbe come dire che visto che la percentuale di cinesi che hanno una Ferrari è minore rispetto alla percentuale degli italiani, significa che ai Cinesi le Ferrari piacciono meno rispetto agli italiani.
I crimini non possono essere slegati dalla condizione socio-economica delle persone che li compiono.
Considerato poi che la popolazione carceraria straniera è molto più giovane, non può permettersi buoni avvocati, ha spesso problemi con la lingua e quindi non è in grado di difendersi come farebbe un italiano, non gli vengono concessi i domiciliari, ecc. quella percentuale diventa spiegabilissima.
Infatti se si considerano solo immigrati regolari la percentuale di persone in carcere è pressoché identica agli italiani, sopra i 40 anni è addirittura inferiore
Ma poi, per chi paradossalmente crede che la delinquenza dipenda dalla nazionalità o dal dna, non è assurdo preoccuparsi della mircrocriminalità degli immigrati quando “noi italiani” abbiamo creato la mafia, una delle organizzazioni criminali più famose al mondo?

– “Ci stuprano le nostre donne”:
Oltre allo stabilire che le donne italiane non sono di nessuno se non di loro stesse, l’80% degli stupri avviene tra le mura domestiche e ad opera di persone che si conoscono. L’impatto della migrazione su questo specifico tipo di reato è assolutamente ininfluente.
Anche qui per chi paradossalmente crede che la tendenza allo stupro dipenda dalla nazionalità o dal dna, l’Italia ha il primato del turismo sessuale: http://27esimaora.corriere.it/articolo/turismo-sessuale-e-prostituzione-minorile-italiani-in-testa-nella-classifica-dei-clienti/

– “Sono tutti uomini in forze”:
No.

– “Comunque sono più uomini”:
Sì, è vero, come è sempre successo storicamente nella quasi totalità delle migrazioni. Questo è ovvio perché migrare non è semplice e comporta rischi enormi. Purtroppo il fatto che arrivino più uomini significa che molte donne e bambini non ce l’hanno fatta. Inoltre la percentuale di donne varia sensibilmente in base all’etnia ovvero dal luogo di origine, legato a sua volta ai motivi che spingono le persone a partire e alla pericolosità del viaggio. Non è perché ci stanno invadendo. Senza contare che, se si guarda la popolazione straniera nella sua interezza, per alcuni paesi le percentuali sono totalmente invertite: In Italia, le donne straniere sono 2.369.106 e rappresentano il 51,8% sul totale dei cittadini stranieri residenti (dati Istat). La comunità che conta il maggior numero di donne è quella Ucraina con l’81%. Le altre comunità straniere che vantano un numero maggiore di donne rispetto agli uomini sono quella moldava, 68%, quella peruviana e quella dell’Ecuador, entrambe con il 60% circa.

– “Danno migliaia di euro agli scafisti, perché non vengono in aereo che costa meno?”:
Prima di spiegare il motivo c’è da sottolineare che questa domanda incarna perfettamente come una normale curiosità per qualcosa che non si conosce si possa trasformare in una discriminazione ignorante. Anche senza conoscere la risposta a questa domanda, come può essere un’argomentazione contro i migranti? Si vuole insinuare che venga scelto lo scafista liberamente? Per masochismo? Per arrivare col barcone e impietosire chi accoglie? Cioè queste sarebbero le ragioni che porterebbero qualcuno a non scegliere un volo aereo e piuttosto rischiare la morte, le botte, l’annegamento, lo stupro…?
Comunque il motivo è che secondo la direttiva 2001/51/CE del Consiglio dell’Unione Europea, le compagnie aeree possono anche non chiedere il visto (altrimenti obbligatorio) ai passeggeri che godranno poi dello status di rifugiati (quindi chi fugge da una guerra o è discriminato nel suo Paese per motivi politici, religiosi, razziali o di nazionalità) ma lo status di rifugiato verrà valutato e deciso solo una volta arrivati in uno dei Paesi Membri. Se uno dei passeggeri caricati senza visto risulta non idoneo allo status di rifugiato, l’Unione Europea obbliga le compagnie aeree a rimandarlo indietro a loro spese.
Il risultato è che in pratica si scarica sulle compagnie aeree la responsabilità di stabilire se una persona è un rifugiato o no e quindi queste ultime preferiscono non prendersela negando il volo a chi non ha regolari documenti. Perciò biglietti aerei negati e traversate in mare obbligatorie.

– “Vengono a imporci la loro cultura”:
Cultura e tradizioni non sono elementi immutabili di una società, non sono frutto di una separazione e allontanamento da tutti gli altri popoli che sono “diversi”. Al contrario, tradizioni e cultura sono la fotografia di un popolo che muta nel tempo attraverso contaminazioni con altri popoli e con mentalità e concezioni della vita differenti che si sviluppano naturalmente col tempo.
Tutte le tradizioni di oggi sono frutto di un cambiamento e un abbandono di altre tradizioni più vecchie. Per questo ha senso ricordarle, ma non necessariamente perpetuarle.

– “Non si vogliono integrare”:
Già solo la presenza di questo video e di queste FAQ svela la necessità di dover combattere molti luoghi comuni che derivano da una propaganda ben precisa e che ha generato un clima di diffidenza denso di preconcetti. Se la situazione è questa la difficoltà d’integrazione diventa la norma. Sfiducia nei confronti dei migranti, sospetto, ghettizzazione non possono portare ad altro che a strappi sociali la cui responsabilità non può certo essere addossata solo ai migranti.

– “Sono terroristi”:
Ad oggi nessun migrante ha compiuto atti di terrorismo. Gli attentatori protagonisti in Europa finora erano nati in Europa. Non c’è alcuna connessione tra la migrazione e il terrorismo. Il terrorismo è generato da tutt’altre cause e sarebbe assurdo non salvare dalle acque migliaia di persone perché forse tra di loro ci potrebbe essere un terrorista.

– “Se ti comporti al loro paese come si comportano loro qui, vedi che ti succede”:
“Loro” si comportano in maniera molto diversa da individuo ad individuo. Alcuni migranti non si comportano bene, altri sì. Al loro paese verrebbero trattati in maniera più severa. In altri sarebbero trattati ancora meglio che in Italia. Sulla luna peserebbero circa 1/10 del loro peso. Al polo nord starebbero a 50° sottozero.



Source


Nel video Mason Massy James e Roberto Scalisi (Logica Convenzionalista).








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