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domenica 22 dicembre 2013

Televisione e Bambini: I Danni Permanenti


E' sufficiente un'ora di TV al giorno per compromettere il futuro di un bambino.




di M. Caulfield



I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo neurale. In questo periodo il cervello di un bambino arriva a triplicarsi in dimensioni e connessioni neuronali, in particolar modo le connessioni utilizzate con maggiore frequenza. Quelle meno utilizzate tendono invece a essere 'accantonate' dal cervello.

Molti bambini di oggi trascorrono da due a cinque ore quotidiane guardando la televisione. La quantità e qualità di prodotti televisivi guardati dai vostri bambini può avere un impatto negativo sul loro futuro sviluppo e sulle loro vite.


Un recente studio ha dimostrato che ogni singola ora di televisione guardata da un bambino in tenera età sottrae ricchezza al suo vocabolario, penalizza le sue abilità logico-matematiche, ed influisce negativamente sulle sue future relazioni sociali. L'importanza dello studio sta nel fatto che per la prima volta sia stato scientificamente dimostrato il rapporto diretto tra la visione televisiva e le difficoltà psicosociali. Si è trattato della classica ciliegina sulla torta, dopo i fiumi di letteratura prodotti sul tema.

Lo studio ha seguito circa 2.000 bambini fin dalla nascita e ha dimostrato che anche una singola ora di televisione in più rispetto alla media è connessa ad un insieme di disordini, al momento di frequentare l'asilo.

L'American Academy of Pediatrics raccomanda che i bambini non guardino più di 2 ore al giorno di TV dopo due anni di età, e neanche un minuto prima dei due anni. Esplorando l'impatto negativo del tempo trascorso davanti la TV, i risultati hanno dimostrato come i bambini che avessero guardato più televisione risultassero carenti nei test psicologici, sviluppassero deficit d'attenzione e avessero più probabilità di essere vittime di bullismo da parte dei compagni di classe. (...)

Si è anche determinato che cartoni animati frenetici influenzino negativamente lo sviluppo di un bambino, ad esempio nella capacità di ritardare la gratificazione o di esercitare sforzi sostenuti. Si è riscontrato che i bambini che guardino cartoni animati frenetici risultino in seguito significativamente peggiori in alcuni elementi rispetto a quelli che guardino spettacoli dal ritmo più compassato. Si consideri che così come la eccessiva stimolazione può risultare negativa per il bambino, allo stesso modo una scarsa stimolazione può produrre effetti negativi.

E' molto difficile oggigiorno impedire che i bambini siano esposti ai programmi televisivi, dunque è importante che i genitori si siedano a guardare gli spettacoli con i loro bambini per comprendere il tipo di contenuto al quale sono esposti e parlare loro di ciò che stanno vedendo.

I bambini che trascorrono più tempo a guardare la televisione hanno anche maggiori probabilità di diventare sovrappeso ed obesi, come ha provato uno studio condotto dal Medical Research Institute della Nuova Zelanda in cui sono stati esaminati oltre 200.000 ragazzi e bambini.

Alcuni programmi educativi potrebbero essere di beneficio per i nostri figli dopo i tre anni di età, ma una precoce esposizione alla TV è scoraggiata da tutti gli esperti di puericultura. Nel dibattito se per finalità di apprendimento e maturazione sia migliore l'esperienza televisiva o quella diretta, è ovviamente da preferire la seconda (esperienza reale). Alcuni spettacoli televisivi possono educare e ispirare e fungere da complemento per l'apprendimento e la maturazione.

In conclusione, il modo migliore che i genitori hanno di stimolare la mente dei loro figli è quello di giocare con loro, interagendo direttamente: non esiste migliore insegnante della esperienza sociale diretta. Le persone dovrebbero anche prendere atto una volta per tutte che le parole contano molto meno delle azioni, e che gli esempi che forniamo ai nostri figli significano molto di più di ciò che diciamo loro. Dobbiamo tenere a mente che la TV mostra loro troppe cose, con il rischio di intralciare la loro comprensione della realtà.


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