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mercoledì 25 dicembre 2013

IPNOSI

Svegliati dal sonno o la veglia sarà un incubo.


E’ possibile esercitare il controllo della mente? E’ possibile instillare nel subconscio o nell’inconscio dei messaggi? E’ naturale che il discorso è complesso: non intendiamo addentrarci in un’indagine psicologica e psicanalitica, ma solo accennare al tema per collegarlo soprattutto alla questione “geoingegneria clandestina” alias “scie chimiche”. 

Con il termine “inconscio” si designa l’insieme dei contenuti psichici non presenti alla coscienza. Un’embrionale riflessione sull’inconscio è rintracciabile in Leibniz che ipotizzò la presenza di “piccole percezioni” continuamente operanti e non avvertite dalla coscienza a meno che esse non tocchino, integrandosi, una certa intensità. In Schelling e nei Romantici l’idea di inconscio è il fondamento dell’essere umano, la radice invisibile dell’intero universo. Schopenauer equiparò l’inconscio alla volontà cieca ed irrazionale operante nell’uomo e negli animali (Wille), attraverso l’istinto sessuale e di conservazione. Herbart enunciò il concetto di “soglia della coscienza”, al di sotto della quale tutte le idee sono inconsapevoli. Fechner, riprendendo la nozione di “soglia”, rappresentò la mente umana come un iceberg, la maggior parte del quale si trova sotto la superficie. Nella seconda metà del XIX secolo la psicopatologia,
specialmente quella francese, studiò alcuni aspetti della vita psichica profonda in relazione all’automatismo psico-motorio, alla suggestione post-ipnotica, al sonnambulismo ed ai sintomi isterici.

Con Freud l’inconscio divenne una costruzione teorica comprensiva degli aspetti motivazionali della personalità, sia sana sia patologica. Fondamentali per il fondatore della psicanalisi fu la concezione di Schopenauer, ma anche l’intuizione di Nietzsche all’interno dell’opera “Genealogia della morale” dove il filosofo tedesco aveva delineato i capisaldi di una sfera psichica in cui si sedimentano e pullulano le pulsioni. [1] 

Freud individuò i meccanismi dell’inconscio (Es o Id), ossia simbolismo (lo strato inconscio si esprime attraverso emblemi), spostamento (trasferimento dell’intensità di una rappresentazione ad altre rappresentazioni meno intense collegate alla prima da catene associative), condensazione (un’unica immagine costituisce il punto di intersezione di molti legami associativi ed esprime la somma delle energie relative a ciascuno di essi). 

La psiche umana è ancora in buona parte un enigma, gli orientamenti interpretativi sono molteplici e non di rado in contraddizione tra loro: per queste ragioni la C.I.A. ed altri servizi segreti hanno privilegiato un approccio empirico. Trascurando le implicazioni teoriche, sin dagli anni ‘50 del XX secolo la C.I.A. ideò ed attuò dei programmi (MK Ultra e Monarch) per il controllo mentale, servendosi dell’ipnosi, di sostanze psicotrope, di stimoli sensoriali e percettivi per influire sull’inconscio. Il fine era quello di creare dei “candidati manciuriani”, sulla base di analoghi esperimenti condotti dai Cinesi per soggiogare la mente inconscia dei prigionieri statunitensi durante la guerra di Corea. I “candidati manciuriani” sono persone la cui volontà è annullata in modo tale da spingerle a compiere azioni contrarie alla loro etica, azioni di cui, una volta commesse, non ricordano più alcunché. Si accede dunque al loro inconscio dove sono inculcati comandi cui il soggetto obbedisce, non appena viene dato un segnale post-ipnotico (un suono, un’immagine…). I candidati manciuriani o “agenti dormienti” sono stati spesso autori di omicidi eccellenti: si pensi all’iraniano Sirhan Sirhan che uccise Robert Kennedy. 


"Telefon" è una pellicola statunitense del 1977, per la regia di Don Siegel. Una scheggia impazzita del KGB mette in azione alcuni agenti di stanza negli Stati Uniti, addestrati solo a livello inconscio.

Sebbene alcuni neghino che si possa dominare del tutto un soggetto e costringerlo ad agire contro i suoi stessi princìpi, è indubbio che le tecniche per condizionare per lo meno la percezione ed interpretazione della realtà sono oggi, grazie anche al contributo della programmazione neurolinguistica, molto avanzate. E’ noto che la pubblicità, ricorrendo a stratagemmi retorici e ad artifici sensoriali, riesce a pilotare la condotta di molti consumatori. 

Le tecnologie attuali mettono a disposizione dei persuasori occulti una vasta gamma di strumenti per manipolare l’inconscio, scavalcando il sistema di difesa, talora fragile, costituito dalla coscienza. L’inconscio è, per così dire, espugnato, eludendo la “recinzione” dell’Io. In questo modo si spiega per quale ragione individui, che nulla sanno di aviazione, di motori, di fisica dell’atmosfera, possono identificare nelle scie tossiche delle innocue scie di condensazione o dei non meglio definiti gas di scarico. E’ come se nella loro sfera inconscia fossero state introdotte l’idea e la dicitura “scia di condensazione”, attraverso un martellamento sia palese sia subliminale, a base di spot, loghi, fotogrammi istantanei, articoli di disinformazione, manifesti, libri di testo, corsi, wallpapers. I fruitori di ogni generazione vengono abituati a riconoscere una realtà abnorme di cieli sfregiati come perfettamente normali: si impongono dei modelli percettivi che sostituiscono la memoria storica. Come imbambolate, certe persone sembrano snocciolare delle frasi fatte sulle chemtrails, scambiate per “fumo degli aerei”. Anche le direzioni improbabili e le quote basse diventano normali rotte civili ad altitudini elevate nel loro campionario falso ed inverosimile. La ripetizione della menzogna è strategia efficace e ad essa si associano metodi più subdoli e surrettizi, per lo più tecnologici. Ci riferiamo ai microimpianti che vengono inseriti in detenuti, pazienti, ospiti di strutture psichiatriche…: sono dispositivi che alterano gli stati biofisici e che possono persino interferire con l’attività onirica, in generale sui processi subconsci ed inconsci. 

In altre occasioni ci siamo soffermati sul “silent sound” che, però, è solo uno delle tante diavolerie utili alla bisogna. Riferisce Anne Givaudan: “Nei documenti della C.I.A., una nota resa pubblica al comitato del Congresso ci mette al corrente della sperimentazione di microonde sugli esseri umani. Fra le armi ad energia diretta correntemente impiegate dalla C.I.A. ricordiamo Voice Synthesis. Essa consente l’invio a distanza di un fascio audio nel cervello di individui prescelti. Viene anche chiamata ‘telepatia sintetica’ oppure ‘comunicazione telepatica elettronica’, nel lessico della N.A.S.A. Queste armi sono fabbricate dalla Lockheed Sanders e dai notissimi Los Alamos National Laboratories. […] Un altro apparecchio a microonde può trasmettere segnali udibili solo da un soggetto selezionato ad hoc. Questo dispositivo può essere costruito con un banale fucile radar ed il fascio di microonde può venire modulato su frequenze audio e trasmettere voci direttamente all’encefalo. Il dottor J.C. Sharp si prestò ad alcuni test nel 1973 all’Istituto di ricerche militari Walter Reed: all’interno di una camera anecoica (isolata acusticamente, n.d.r.), riuscì a comprendere parole trasmesse per mezzo di un audiogramma a base di microonde dirette al cervello. Robert Becker, autore del saggio ‘The body electric’ e candidato al Premio Nobel dichiara: ‘Strumenti di questo genere ovviamente possono essere usati per far impazzire il bersaglio e per veicolare informazioni ad un assassino programmato per essere tale. Sono informazioni di cui non si troverà mai la fonte’. La C.I.A. studia con attenzione gli effetti dei campi elettromagnetici concentrati ad una frequenza elevatissima per provocare inquietudine, eccitazione, depressione. Indaga pure le conseguenze delle microonde per rafforzare l’azione di droghe, batteri, veleni”. 

“Voice synthesis” è descritto pure da Nick Begich, il medico canadese autore del celebre studio “Angels don’t play this H.A.A.R.P.” Begich illustra uno sbalorditivo sistema di traduzione, attraverso il quale un impulso elettromagnetico di frequenza non udibile è tradotto in un messaggio verbale acustico. Ciò avviene per mezzo di un microcongegno che è sufficiente porre in corrispondenza della mandibola. 

Queste sono soltanto alcune dimostrazioni dei dispositivi idonei ad attuare il mind control. Non hanno torto quegli studiosi e rivelatori che paventano un impiego di avveniristici apparati per creare scenari olografici associati alla trasmissione di messaggi mentali, nell’ambito di una falsa invasione aliena o dell’avvento di un Avatar (ad esempio, la Parousia del Cristo). 

Anche se intendessimo minimizzare la pericolosa efficacia delle tecnologie psicotroniche, resta come arma potentissima per il soggiogamento dell’inconscio l’ipnosi tradizionale. Lo dimostra un recente esperimento condotto all’interno di una puntata del programma televisivo “Deception” dove il mentalista Keith Barry riesce a dominare un soggetto ed a convincerlo a compiere alcune azioni, lasciandogli credere che egli le ha eseguite in sogno. [2] Barry, dopo aver mesmerizzato un giovane, gli ordina di recarsi in una caffetteria, di individuare un avventore vestito di scuro, di addormentarlo con un sonnifero, di sottrargli un dossier contenente delle fotografie. Infine il giovane dovrà tornare da lui con il materiale trafugato. Il soggetto comincia ad eseguire per filo e per segno le istruzioni instillategli durante il sonno ipnotico, non appena ode il trillo di una campanella, il segnale che dà avvio alla “missione”. Una volta destato dalla trance, il soggetto pensa di aver sognato, ma deve ammettere, di fronte al filmato dove è immortalato nella caffetteria insieme con i clienti che sono attori ed alle istantanee portate via di nascosto, che non è stata un’esperienza onirica, ma un vissuto reale. Il governo non commenta. 

Dunque alla domande di apertura, ossia è possibile esercitare il controllo della mente? E’ possibile instillare nel subconscio o nell’inconscio dei messaggi? E’ possibile dirigere le azioni, annullando in certi casi il “libero arbitrio”? Rispondiamo che talora queste circostanze sono attuabili. La cultura e la coscienza sono efficaci baluardi contro la manipolazione. Debellare la credulità nei confronti dei messaggi provenienti dai media è già un buon rimedio. [3] Barry ci ricorda che circa il 15 per cento della popolazione (quasi sempre si tratta di persone introverse e riflessive) è resistente alle varie pratiche ipnotiche. Ciò è consolante, mentre preoccupa quell’85 per cento incline ad essere sopraffatto e telecomandato anche solo grazie ad un “innocuo” notiziario di regime. 


[1] Come spesso avviene, sono artisti e letterati ad anticipare acquisizioni conoscitive in campi specifici: così, anche se a livello embrionale, Manzoni nei “Promessi sposi” adombra il magmatico mondo dell’inconscio, allorché, narrando il sogno di don Rodrigo, nella notte in cui il signorotto accusa i sintomi della peste bubbonica, delinea, attraverso simboli, le dinamiche e le “personificazioni” dell’Id. Don Rodrigo sogna di trovarsi in una chiesa (archetipo del Super Ego) dove una moltitudine di appestati lo circonda e lo pigia. Egli mette mano alla spada (simbolo di vitalità e di energia) per difendersi dalla calca, ma non trova l’arma (vitalità illanguidita). Infine scorge una testa calva che spunta da dietro il pulpito: è fra Cristoforo (altra icona del Super Ego). Il frate, che ha il braccio teso per aria, è connesso per metonimia alla chiesa: il suo gesto affiora dal passato, quando il cappuccino si era recato dal tirannello con il fine di intercedere per Lucia. Il monaco aveva concluso il concitato colloquio con “Verrà un giorno…”: la frase era stata enfatizzata dal gesto dell’indice ammonitore. Le tracce mnestiche (l’oscura profezia del padre, il cenno plastico…) si sono depositate nell’inconscio di don Rodrigo ed ora emergono, condensandosi in immagini terrifiche e minacciose. La drammaticità del sogno – la drammaticità è intesa sia come tensione sia come struttura narrativa - esplode in un brusco risveglio, tipico degli incubi. 

[2] Il titolo “Deception” è quanto mai opportuno: indica l’inganno, ma l’etimologia latina del vocabolo dichiara una cattura (capio), un accalappiamento della vittima attraverso artifizi e tecniche… capziose. 

[3] Sul tema si legga l’articolo La persuasione e la psicotronica, 2010. 



TECNICHE DI CONTROLLO MENTALE

• STRATEGIE DI MANIPOLAZIONE RETORICO-LINGUISTICA E COMUNICATIVA: ITERAZIONE, CHIASMO, SPANNUNG, CLIMAX…; PRINCIPIO DI AUTORITA’ NON AUTOREVOLE, FALSIFICAZIONE DEI DATI, DISTORSIONE DEI SIGNIFICATI ETC.
• STIMOLI SENSORIALI: PRIVAZIONE DEL SONNO, ESPERIENZE ACUSTICHE, VISIVE, OLFATTIVE, IMMAGINI SUBLIMINALI…
• METODI CHIMICI: SOMMINISTRAZIONE DI DROGHE
• TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE NEURO-LINGUISTICA
• INDUZIONI IPNOTICHE
• SISTEMI ELETTROMAGNETICI


Fonti:

A. Givaudan con la collaborazione del Dottor A. Achram, Dopo l’11 settembre: dalla sottomissione alla libertà, vol. 2. pp. 234-235
Enciclopedia di Filosofia, Milano, 2005, s.v. condensazione, inconscio, spostamento.



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