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domenica 27 maggio 2012

La medicina naturale alla portata di tutti

"La saggia Natura, per sopperire all'artificio e per una nutrizione adeguata, ha dotato tutti gli esseri di mezzi opportuni, affinché possano sovvenire alle loro necessità. Vediamo infatti che l'animale carnivoro è dotato di denti, artigli, di un istinto sanguinario e con l'agguato caccia le sue vittime. Vediamo la giraffa che è dotata di un collo lungo, perché il suo alimento è costituito dalle foglie degli alberi; la foca ed il tricheco sono dotati di denti canini a forma di gancio che servono per staccare dagli scogli i molluschi che costituiscono il loro alimento.


L'uomo, come la scimmia, è dotato di mani con dita lunghe che gli permettono di cogliere la frutta dagli alberi e portarla alla bocca. Diciamo una volta per sempre che l'uomo, come la scimmia, è frugivoro, ossia destinato dalla Natura ad alimentarsi di sola frutta e di semi d'albero al loro stato naturale. Lo si deduce dalla comunità di certi organi adatti a cogliere, masticare e digerire gli alimenti.

L'uomo non possiede gli artigli dell'animale carnivoro, e tanto meno l'istinto sanguinario e traditore del gatto. Al contrario del felino, che gode alla vista del sangue e delle spoglie palpitanti di un cadavere, l'uomo prova orrore, sente ribrezzo nel contemplare le viscere del ventre aperto di un animale, provando pena per quella morte. Al contrario, la frutta ci attrae e il suo odore, i suo profumi e i suoi colori risvegliano e stimolano in noi l'appetito.

Gli animali carnivori hanno il muso con una bocca la cui struttura permette di introdursi nei muscoli e visceri della vittima. L'uomo difetta di tale condizione, e la sua bocca, più piccola e più entrante del naso, non permette di mangiare altri alimenti che quelli raccolti con le mani, come la frutta e le sementi.
La dentatura dell'uomo non è simile a quella dell'animale carnivoro che ha i canini a forma di gancio a punta, e i molari taglienti, bensì è formata da denti piani atti a triturare proprio come quelli della scimmia.
Se la carne fosse un alimento naturale e adeguato all'alimentazione dell'uomo, questo la mangierebbe allo stato cadaverico, cioè cruda, senza sentire quindi la necessità di trasformarla con l'arte della cucina che, ingannando i nostri sensi, tradisce le nostre necessità trasformando il nostro ventre in un laboratorio di malattie.

I bambini, non avendo ancora degenerato il loro istinto naturale, risolvono definitivamente i latenti dubbi suggeriti agli adulti dalla mentalità corrente, senza base nelle leggi naturali, e formata solo nell'imitazione di errori collettivi.
Portate un piccolo in una macelleria ed istintivamente questo retrocederà, perchè la vista e l'odore di quei cadaveri sanguinanti appesi al mulo lo disgusta e lo terrorizza. Se portato invece in un negozio di frutta e verdura, entrerà allegro e sorridente, poichè quei svariati colori e diversi aromi risvegliano in lui il senso dell'appetito. Osservando la reazione di questo essere, ancora guidato dall'istinto, si comprende che l'alimento adeguato alle nostre necessità fisiologiche è fra quegli elementi che la Natura ci ha destinato.

Lo stomaco dell'uomo manca degli acidi propri dell'animale carnivoro; certo, se lo stomaco viene abituato a digerire carne, per degenerazione arriva a prodursi un eccesso di acidi che poi attaccano le mucose originando ulcere e degenerando i tessuti, in quanto la Natura ha destinato lo stomaco dell'uomo solo alle reazioni alcaline prodotte dalla digestione della frutta.

Bisogna sapere che l'intestino dell'animale carnivoro è più corto di quello del vegetariano. Essendo il nostro intestino molto più lungo, la carne, che è una sostanza che con il calore si decompone più facilmente delle altre, ingerita nel nostro intestino frugivoro, rimane molto più a lungo in esso, e di conseguenza con il calore prodotto dall'elaborazione digerente, si decompone e con questa decomposizione intossica ed avvelena l'organismo.

fonte : Manuel Lezaeta Acharan, "La medicina naturale alla portata di tutti" [1985]

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