Questo testo è stato tratto e liberamente adattato da uno scritto di David Graeber, antropologo e anarchico statunitense.
Sicuramente hai già sentito la parola anarchia, ma probabilmente quello che sai dell’anarchia è frutto di pregiudizio e superficialità.
Alla parola “anarchia” quelle più associate di solito sono violenza, caos, distruzione. Agli anarchici si pensa come a persone senza regole, disadattati, inaffidabili, egoisti, persone che vorrebbero vivere secondo la legge del più forte.
E se ti dicessi che questo è solo uno stereotipo creato e propagandato da chi trae vantaggio dal mostrare l’anarchia e gli anarchici in questo modo distorto?
In realtà l’anarchico è solo una persona che, fra altri, si basa su due principali assunti:
1. Il potere è malvagio, pericoloso, qualcosa che corrompe.
2. L’essere umano, nel giusto contesto, è ragionevole, empatico, sociale e soprattutto in grado di rapportarsi agli altri ed organizzarsi senza che nessuno gli imponga come farlo, quindi non ha alcun bisogno di delegare decisioni ad altri né quindi delegare il potere e la responsabilità delle scelte, comprendendo che l’unica strada per la pace e l’armonia è quella legata all’aggregazione volontaria degli individui che si assumono la responsabilità delle proprie azioni.
Messa così suona già molto diversamente, vero?