Una delle cose più interessanti in questo periodo è stato il divieto d’ingresso negli USA da parte di cittadini di alcuni paesi, divieto posto in essere dal neoeletto Donald Trump. E ancora più interessante è stato guardare le reazioni a questo divieto.
Mai come adesso siamo di fronte all’evidente dicotomia di una società paralizzata davanti ad una eterna partita di calcio, divisi in tifoserie, impegnati ad esultare o rammaricarsi per qualcosa che non è nelle loro mani, mentre ciò che li potrebbe salvare o distruggere continua indisturbato la sua corsa.
Il fatto è chiaro: Trump ha impedito l’ingresso negli USA a chi proviene da 7 paesi che sono: Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Syria, Yemen. Il blocco non è definitivo ma temporaneo.
Questo ha portato ad esempio all’arresto di persone che rientravano negli USA da quei paesi, anche con regolare visto, anche con un regolare lavoro e un’intera vita costruita in America. Persone che si sono trovate ad essere illegali, improvvisamente.