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martedì 3 settembre 2013

UN POPOLO DI ANALFABETI, SCIACALLI E CODARDI


foto di Marco Fakin


di Gianni Lannes



L'analfabetismo di ritorno non è una piaga d'Egitto, bensì dell'Italia contemporanea che magari sfoggia la tecnologia commerciale all'ultima effimera moda, ma poi non sa leggere e scrivere addirittura nella propria lingua madre.

Tra l'altro, in Europa, attualmente, italiane ed italiani sono i meno acculturati, quelli che in media leggono e studiano meno. E gli effetti si vedono e si sentono nella vita quotidiana.

Ecco un esempio corrente. Le prime vittime dei terremoti sono i negazionisti (vip o sconosciuti non fa differenza), dementi o venduti al miglior offerente.

Poi ci sono gli analfabeti funzionali, quelli che il linguista Tullio De Mauro, in un suo pregevole e puntuale studio ha indicato in soggetti che pur laureati tornano ignoranti.


La premessa spiega le distorsioni nella percezione della lingua scritta, che ho analizzato a proposito dei sismi indotti dalle attività belliche degli Stati Uniti d'America in mezzo mondo, Italia compresa.

Vale a dire, pur spiegando in maniera semplice e dettagliata i fatti, c'è gente che cade dalle nuvole o forse finge, o comunque interpreta gli eventi apponendo una distorsione significativa, fino a snaturarli.

Riporto sistematicamete i dati ufficiali italiani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non a caso. Eppure, c'è chi si ostina a manipolare anche quanto è oggettivamente evidente.

Forse il nodo cruciale è che in Italia l'opinione pubblica non esiste. Affiora ogni tanto soltanto un chiacchiericcio, nulla più. L'agenda dei temi di interesse generale è dettata dal sistema di potere dominante. 

Stanno bombardando da anni di scie chimiche lo Stivale e si fa finta di niente, senza articolare una rivolta popolare, almeno per difendere la vita dei bambini, non dico degli adulti (solo all'anagrafe).

Qualcuno ciancia di interrogazioni parlamentari, di petizioni, di trattati internazionali violati (Enmod del 1977 o altro), tutte risorse spuntate o meglio, inutili, quando gli artefici dei genocidi sono gli Stati e le multinazionali del nuovo ordine mondiale. 

L'altra faccia della classica medaglia è che non si vuole assumere una responsabilità in prima persona, e così si rimanda a soluzioni assolutamente inefficaci o che delegano qualcun altro alla soluzione del problema. 
La politica, poi, è ormai soltanto il perseguimento di interessi personali, non la realizzazione del bene comune e così prevalgono i gretti egoismi ed affiora il razzismo. L'Italia non ha una classe dirigente in qualsiasi ambito. 
  
Mettetevi bene in testa e che questa è una guerra non dichiarata e ben pianificata da tempo. Si tratta di un conflitto militare sotto mentite spoglie che usa e sfrutta le forze della natura per mascherare i propri crimini contro l'umanità. Anche le reazioni popolari sono state calcolate al millesimo dai criminali in divisa e doppiopetto.

Infine ci sono doppiogiochisti: i generali cresciuti dalla Nato che improvvisamente si manifestano per pacifisti e fingono di rivelare qualche mezza verità, oppure i paladini dell'antisistema che abbracciano la causa a chiacchiere morte, ovvero  parole vuote, e poi ingrassano il proprio conto in banca all'insaputa di tutti, guadagnando anche gli applausi delle vittime.

E tanta altra fauna ancora della peggior specie, come i massoni insospettabili che tramano nell'ombra, vale a dire vermi schierati in linea gerarchica che disonorano l'umanità per tornaconto personale.

Abbiate pazienza, tutti, ma proprio tutti: non è possibile regalare all'infinito perle ai porci che vogliono restare dominati e servi!

C'è bisogno di crescere e maturare per offrire un futuro ai giovani, adesso, ora (hic et nunc), non alla calende greche. Ma il coraggio non è da tutti!



2 commenti:

  1. oggi,19-9-13 da 1 mese,ci stanno spruzzando tutti i loro veleni sulla testa. Scie chimiche,su tutto il cielo del Friuli.Come iniziare la protesta'

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  2. informare gli altri è tutto quello che possiamo fare al momento..non solo attraverso il web naturalmente.

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