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martedì 29 gennaio 2013

RIMANE APERTA L’INCHIESTA SUI RIGASSIFICATORI NEL GOLFO DI TRIESTE



Roberto Giurastante durante l'audizione
LA COMMISSIONE PETIZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE L’ALLARGAMENTO DELLA PROCEDURA DI IMPATTO AMBIENTALE ALLA CROAZIA - DENUNCIATA LA VIOLAZIONE DELLO STATUS GIURIDICO DEL PORTO INTERNAZIONALE DI TRIESTE




Bruxelles, 22 gennaio 2013 - Rimane aperta l’inchiesta del Parlamento Europeo sui progetti dei terminali di rigassificazione nel Golfo di Trieste. E’ questa la decisione della Commissione Petizioni dopo l’audizione di Roberto Giurastante al Parlamento Europeo.


Giurastante in rappresentanza di Greenaction Transnational e di Alpe Adria Green, e quale autore di due delle tre petizioni in discussione, ha evidenziato la criticità dei progetti di entrambi i terminali di rigassificazione, uno nel porto di Trieste, l’altro off-shore nel mezzo del piccolo Golfo di Trieste e davanti alle coste della Slovenia.



Per entrambi i progetti è stata denunciata la violazione delle procedure di V.I.A.-V.A.S. comunitarie e il mancato coinvolgimento nella valutazione di impatto ambientale della Croazia (in procinto di entrare nell’Unione Europea) con la quale Italia e Slovenia condividono il Golfo di Trieste.

Giurastante ha inoltre sollevato la questione dello “status giuridico” del porto di Trieste, riconosciuto e tutelato dal Trattato di Pace del 1947 quale Porto Libero Franco Internazionale, regolamentato dall’Allegato VIII del Trattato che ne garantisce a tutte le Nazioni (cioè alla comunità internazionale) l’uso libero, indisturbato e senza discriminazioni. L’articolo 2 dell’Allegato VIII del Trattato di Pace stabilisce che: “L’istituzione di zone speciali nel Porto Libero sotto la giurisdizione esclusiva di uno Stato qualunque è incompatibile con lo status del Territorio Libero e del Porto Libero”.

Il Porto Libero di Trieste non è quindi assoggettabile alla giurisdizione italiana essendo questo assolutamente precluso dal Trattato di Pace tuttora in vigore e di cui è fatto l’obbligo di rispetto a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e quindi alla stessa Unione Europea.

Dopo gli interventi degli europarlamentari Mojca Kleva, Roberta Jordan e Victor Bostinaru, la Commissione Petizioni ha deciso di tenere aperte le petizioni e le relative inchieste, e di chiedere ufficialmente alla Croazia di partecipare alla valutazione ambientale dei rigassificatori.



VIDEO DELLA DISCUSSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO:







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